Le emozioni: un buon punto di partenza per ripensare il mercato
Che cosa sono le emozioni? Le emozioni sono ciò che sfugge all’autorità del soggetto isolato e lo supera.
Che cosa sono le emozioni? Le emozioni sono ciò che sfugge all’autorità del soggetto isolato e lo supera.
Come diceva Walt Disney, il genio dell’immaginazione: “Puoi sognare, creare, progettare e costruire il più bel luogo del mondo…ma per far sì che il sogno diventi realtà ti servono le persone”.
Riscoprire l’imperativo categorico di Kant: questa è la vera rivoluzione, innanzitutto, perché ci restituirebbe una base morale universale grazie a cui potremmo ritornare ad agire secondo principi che potremmo volere come leggi universali.
Puntare sulla valorizzazione del binomio tra turismo ed enogastronomia rappresenta per l’Italia un’opportunità per favorire ed accrescere la nostra competitività nel mercato turistico mondiale.
“L’Uomo è ciò che mangia” affermava il filosofo tedesco Feuerbach nel 1862 e un popolo può migliorare, solo se saprà migliorare il proprio sostentamento alimentare.
Lo straordinario potere del gelato artigianale troppo spesso viene dimenticato o, addirittura, dato per scontato, assimilandolo a uno dei tanti-troppi prodotti che costellano l’enorme offerta commerciale odierna: un’offerta food fortemente indirizzata a creare bisogni e non a soddisfarli.
Dopo un tempo che per complessità di accadimenti ha indiscutibilmente cambiato le nostre abitudini e gran parte delle modalità che muovono le nostre azioni e le nostre relazioni, se da un lato, la sensazione è di essere entrati in un’età “senza casa”
Già nell’800 e nel ‘900 il gelato artigianale non solo esisteva, ma si moltiplicava in ogni Paese. A partire dagli anni ’70, numerosi e rilevanti cambiamenti hanno trasformato il nostro settore
Ogni gelateria è diversa dall’altra e propone il meglio del gelato artigianale… ciò si collega anche alla ristorazione, alla pasticceria, alla pizzeria, alla panificazione e a tutto il mondo gastronomico.
La maggioranza dei cittadini consumatori ormai preferisce prodotti con una minore ta la percentuale di zuccheri e comunque meno dolci.